La loro religione, sorella nemica del giudaismo, del cristianesimo, del maomettismo, si basa sull'idea gnostica dei due principî, predicata un tempo dai loro teologi e filosofi, perchè i Sabiani ebbero pure un periodo d'attività letteraria. Come i cristiani, gli Ebrei ed i musulmani, essi sono gli "uomini d'un Libro", possiedono un "Tesoro" chiamato pure "Libro d'Adamo", - benchè posteriore a Maometto, -[627] e redatto in una lingua semitica distinta, come conviene all'idioma d'una religione particolare. Tuttavia questa lingua non esiste che nelle raccolte sacre; i fedeli parlano l'arabo, come tutti gli abitanti del paese; la poligamia non è loro proibita, ma non possono sposarsi se non nel seno della loro comunità. Nella vita civile si distinguono dai maomettani solo per la loro maggiore onestà: e non potrebbe essere diversamente, perchè hanno da conquistare il rispetto per essere tollerati.
Al pari del cristianesimo, il maomettismo ha dato origine ad un gran numero di sêtte in questo paese, nel quale s'intrecciano tante tradizioni religiose. Tutte le sêtte dell'Oriente hanno i loro rappresentanti nella Mesopotamia. I Wahabi di Arabia vi hanno comunità gelosamente sorvegliate; i Babi di Persia vi tengono i loro conciliaboli segreti; sulle rive del Tigri migliaia di musulmani si dicono i discepoli dell'akhund, l'umile e povero prete della valle dello Swat, nell'Afganistan;[628] esisterebbero anche fra i Montefik ed altri Arabi dell'Eufrate inferiore e dello Sciat-al-Arab alcuni aderenti della confraternita religiosa dei Senusiya (Snussi), nata in Algeria, dove ha suscitato seri imbarazzi ai Francesi [629]. Fuori delle sêtte perseguitate, che sono costrette a simulare in pubblico una religione permessa e praticano la propria in segreto, vi sono villaggi, in cui due culti sono in onore.
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