Inoltre parecchie tribù arabe, trascinate dalla forza dell'esempio, hanno preso l'abitudine di spedire i loro morti nelle città sante degli sciiti, mutate in vaste necropoli. Pel lungo tragitto, i corpi sono semplicemente avvolti in un tappetto o in una stuoja, senza ingredienti antisettici, sì che, quando giungono al luogo sacro, non sono più che informi avanzi: a parecchie centinaia di metri i viaggiatori si sentono soffocati dall'odore che spandono i convogli funebri, che trasportano ad un tempo i cadaveri e la peste [632]. L'Irak-Arabi è uno dei focolari di questa terribile malattia: dalle ultime quaranta epidemie, ventidue vi hanno avuto la loro origine o vi si sono propagate [633].
[Tavola 32.png -DIARBEKIR. -- PONTE SUL TIGRI. Disegno di Slom, da una fotografia del capitano Barry (missione del signor Chantre)].
Nel bacino superiore del Tigri occidentale, la città più alta è il borgo minerario di Khapur (Maden-Khapur), posto a 1,039 metri d'altezza, ossia 250 metri sul livello del torrente; una montagna vicina, il Magharat, fornisce in abbondanza minerale di rame, che gli operai greci, armeni e turchi fondono in parte sul luogo, ma di cui spediscono la maggior parte nelle città industriali della Turchia d'Asia, a Diarbekir, Erzerum, Trebisonda; non è molto quasi tutti gli Orientali, da Costantinopoli ad Ispahan, si provvedevano d'utensili di rame battuto di Maden-Khapur. Nel principio del secolo l'esportazione annua dei minerali dal Tigri superiore a Bagdad saliva a 400 tonnellate [634] ma da quell'epoca la produzione del rame è molto diminuita; si lavorano appena i giacimenti di piombo argentifero, e non si attende più ad estrarre l'oro e l'argento.
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