Le valli superiori del Tigri e dei suoi affluenti sono ricche di rovine, e le borgate moderne sono anch'esse erette sul posto di città antiche. L'avanzo più grandioso delle costruzioni antiche è il resto di un ponte, le cui arcate rotte strapiombano sul Tigri a 25 metri d'altezza, non lontano dalla confluenza del fiume col Batman-su; enormi blocchi d'arenaria sparsi sulla chiusa vicina sono stati scavati per farli servire da dimore; la frana è diventata un villaggio, che possiede persino un bazar [637]. Maya-farkein o Farkein, posta a nord-est di Diarbekir, sugli avanzi di una morena,[638] cui contorna un tributario del Batman-su ramificato nei giardini, è il Martiropolis dei Bizantini, e vi si vedono ancora le rovine imponenti del monumento espiatorio eretto in principio del quinto secolo sulle ossa di parecchie migliaia di cristiani passati a fil di spada da Sapor. Più ad est, sul Batman-su, un ponte persiano sviluppa il suo arco a 50 metri sopra il torrente. La pittoresca Huzu (Khuzu, Khazu), colle case scaglionate, aderge il suo forte moderno sulle rovine d'un castello, ed in un burrone dei dintorni si vede una chiesa armena, che daterebbe dal quinto secolo: ogni anno vengono pellegrini di Siria, d'Armenia e di Russia a fare le loro devozioni davanti ad un grosso frammento della "vera croce". Sert o Saert, nel Botan-su, è pure eretta su rovine, che D'Anville ed altri storici e geografi crederono fossero quelle di Tigranocerta; iscrizioni cuneiformi in lingua armena si vedono in diversi punti del paese, incise sulle pareti levigate dalle rupi.
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