Nel punto, in cui questo fiume sfugge dalla sua ultima chiusa, fra il Dehir-dagh e l'Arka-dagh, fu data, a Gangamela, la battaglia detta d'Arbela, che aprì ai Macedoni la strada della Persia [651]. In quei pressi Akra si cela in una foresta d'alberi fruttiferi.
      Una sola piccola città si trova nel bacino del Piccolo Zab, Altin-Kiopru o il "Ponte d'Oro": è il passaggio obbligato delle carovane, che dalla pianura d'Arbil si dirigono verso la valle dell'Adhim o quella della Diyalah. Altin-Kiopru, una delle città più pittoresche dell'Asia Anteriore, è costruita in un'isola di conglomerato, tagliata in rupi verticali dalla parte di monte ed abbassantesi gradatamente verso valle per terminare in una punta sabbiosa. Il ponte della riva meridionale, gettato da una rupe verticale all'altra, sviluppa il suo arco a sesto acuto ad una grande altezza e dai suoi parapetti si vedono le terrazze della città e l'acqua rapida, su cui s'involano le zattere lanciate a monte delle chiuse dai Kurdi di Koisangiak; negli anni di gran commercio, fin centomila cammelli carichi passavano sul "Ponte d'Oro". A poca distanza a sud-est d'Altin-Kiopru comincia la valle del Khaza-tsciai, dove si trova un'altra città, la più notevole di tutto il basso paese kurdo. Attraversata dalle carovane, che rasentano la base delle grandi montagne, ad est del Tigri, Kerkuk si compone in realtà di tre città distinte: la fortezza, costruita sopra un monticello artificiale alto 40 metri, murato su tutta la periferia e contenente un labirinto di gallerie; la città bassa, che si eleva in semicerchio intorno al colle della cittadella; il sobborgo o mahaleh, le cui case sono sparse in mezzo ai giardini della riva destra.