A valle delle "città Gemelle", qualche altro monticello ricorda l'esistenza di città scomparse, ma i villaggi abitati sono sempre meno numerosi, e le abitazioni sono generalmente povere tende di nomadi. Sulla strada di 800 chilometri, che hanno da percorrere i battelli a vapore da Bagdad a Bassorah, vi sono soltanto quattro luoghi di fermata, fra i quali una sola città, Kut-el-Amara, fondata nel 1860, è diventata il mercato di centinaia di tribù. Qua e là una cupola si presenta sopra la tomba di un santo, che in qualunque altro luogo sarebbe diventata il nucleo d'una città: tali sono la tomba d'Esaù, che visitano pellegrini ebrei, e, non lontano dal confluente dell'Eufrate, la tomba d'Esdra, egualmente venerata da ebrei, cristiani e maomettani. Il canale di Sciat-el-Hai, che si distacca dal Tigri al borgo di Kut-el-Amara, e scola direttamente a sud verso l'Eufrate, è più importante del Tigri per la zona rivierasca delle coltivazioni e dei villaggi [663]. Sulle rive dello Sciat-el-Hai o delle sue derivazioni, giù nei pressi dell'Eufrate, si vedono gli avanzi di alcune delle più antiche città della Caldea. Là esiste Tello o Tell Loh, il Sirtella (Sirburla) degli archeologi, divenuto ad un tratto famoso per gli scavi del signor di Sarzec, i quali, anche oltre le epoche di Babilonia e di Ninive, hanno rivelato un periodo notevole dell'arte. A quell'epoca, la scrittura non aveva preso ancora il suo aspetto cuneiforme, ogni carattere ricordava vagamente l'oggetto, che rappresentava sotto la sua forma geroglifica [664]. Non vi sono pietre nel bacino della bassa Caldea, ed è da paesi lontanissimi, forse dall'Egitto, che s'importavano le roccie dure per le statue e le incisioni.
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