Di Balis rimane un castello smantellato posto sopra una rupe a picco di creta, nel punto in cui il fiume, cessando di scorrere parallelamente al litorale della Siria, discende a sud-est verso il golfo Persico. Thapsaco e il "Passaggio" non esiste più. Rakka, a poca distanza a monte della congiunzione del Belik, non ha più nulla che ricordi le città greche di Nikephorion, Kallinikon, Leontopolis, che si succedettero in quel punto, e non vi si vedono più che miserabili frammenti del palazzo, che vi aveva fatto costruire Harun ar Rascid, quando Rakka diventò la sua capitale. Là vicino, nelle pianure di Seffin, si diedero, fra l'esercito d'Alì e quello di Moavieh, le battaglie che dovevano decidere dell'ordine di successione al califfato. Mai forse si vide tanto accanimento: la battaglia fu decisa soltanto dopo novanta scontri, quasi uno al giorno, e costò la vita a 70,000 uomini, la metà dei combattenti; in questa regione, dove così spesso si sono urtate le nazioni, il "suolo stesso è storia" [680].
      Zelibi, l'antica Zenobia, appollaiata in alto su di una rupe, a piè della quale passavano le carovane di Palmira dirette verso la Persia, non ha che frammenti sparsi de' suoi edifizî, costruiti d'alabastro trasparente [681]. La città che ora domina il passo in questa regione è la piazza militare di Deir (Der, Ed-Der) o il "Convento", popolata da Turchi, da coloni arabi, da immigranti circassi, ai quali è assegnato un quartiere speciale. Un ponte, portato via da una piena nel 1882, faceva comunicare la sponda occidentale, sulla quale sorge la città, con una grande isola dell'Eufrate, coperta di giardini, risaie, piantagioni di cotone e tabacco.