Ad est, così sulla riva del Ponto come su quella del Mediterraneo, la costa si sviluppa in lunghe ondulazioni semicircolari, frastagliate sul loro contorno da altre insenature della spiaggia. Verso gli angoli del nord-ovest e del sud-ovest dell'Anatolia, le insenature profonde della costa sostituiscono le curve a grande raggio; il litorale si ramifica in articolazioni, le quali proiettano alla loro volta piccole penisole nel mare tutto seminato d'isole e d'isolotti; tutta la costa occidentale è frastagliata di penisole montuose, che si succedono di golfo in golfo, con un movimento ritmico quasi di versi a cadenza armoniosa. Non tenendo conto che delle inflessioni principali, lo sviluppo totale della costa jonica fra i Dardanelli e lo stretto di Rodi è almeno quadruplo della distanza diretta; è decuplo col litorale di tutte le isole abitate; i punti della spiaggia, dove il mare ha fatto sorgere i mercati e le città sono cresciuti in una proporzione ragguardevole; dappertutto s'aprono baje e porti: completata da tutte queste articolazioni, la costa è tutta viva.
La parte occidentale dell'Asia Minore è un esempio spiccato di quanto hanno d'arbitrario le divisioni convenzionali. Infatti le isole, le penisole, le valli fluviali dell'Anatolia fino alle montagne ed agli altipiani dell'interno non hanno affatto il carattere asiatico: appartengono geograficamente del pari che storicamente all'Europa. Dalle due parti, il clima si rassomiglia, le spiagge hanno lo stesso aspetto e la stessa formazione; popolazioni della stessa razza si sono stabilite di fronte le une alle altre; uno stesso movimento storico le ha trascinate verso destini consimili.
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