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      Ma, a dispetto della triste situazione presente dell'Anatolia, non mancano indizî che permettono di credere nella prossima restaurazione del paese e nella sua riconquista alla civiltà. L'opera capitale della generazione contemporanea non è soltanto l'accrescere colla colonizzazione la superficie del mondo abitato, riversare in Africa ed in Australia l'eccesso delle popolazioni europee; è anche di ritrovare l'Oriente, riconquistare colla coltura questo paese delle nostre origini. Simile ad una marea, la cui onda si propaga in fluttuazioni circolari, la civiltà occidentale invade tutti i paesi che la circondano, e non segue unicamente la direzione da est ad ovest, che fu per tanto tempo la traiettoria del progresso. L'onda possente che ha rotolato le sue acque attraverso l'Atlantico e bagnato le spiagge d'un nuovo mondo, rifluisce nel Mediterraneo e visita le spiagge, che parevano abbandonate per sempre. Già il lavoro d'esplorazione geografica è quasi interamente terminato nell'Asia Minore per tutte le grandi linee della rete, ed a questo riconoscimento sommario succedono ora ricerche locali più particolareggiate e più precise; alcune città del litorale marittimo appartengono già alla cerchia d'attrazione dell'Europa, e questo movimento si propaga nell'interno. Montagnole di rovine, colline funebri rivestite d'erba, colonne spezzate, castelli smantellati, città che si confondono colla rupe o cui ricoprono le alluvioni, tutte queste rovine lascerebbero un'impressione profonda di tristezza, se non si presentisse che le traccie della morte spariranno sotto una nuova vita.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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