Oggidì le "Porte Cilicie" non hanno importanza che pel commercio, malgrado le dogane interne, che prelevano un diritto su ogni carico di cammello. Tutte le gole, che attraversano la catena del Tauro, presentano un fenomeno meteorologico analogo a quello che si osserva nella chiusa del Sefid rud, fra l'altipiano persiano e le basse pianure del litorale caspico: un vento furioso vi s'ingolfa, soffiando alternativamente da monte a valle e da valle a monte, secondo le oscillazioni diurne della temperatura [713].
[Immagine 075.png - N. 75. -- BULGAR-DAGH].
Tutta la parte occidentale del Tauro cilicio, limitata ad est dalla gola dello Tscekid-su, è conosciuta specialmente sotto il nome di Bulgar-dagh: è la catena, che i viaggiatori contemplano costeggiando, sull'orizzonte settentrionale ed è loro indicata come il "Tauro" per eccellenza. È infatti una delle più alte catene dell'Asia Minore, una di quelle, che per l'ardito profilo della loro cresta a dente di sega e per la ricchezza della loro vegetazione ricordano meglio le montagne dell'Europa occidentale. Il Bulgar-dagh somiglia ai Pirenei, tranne che i suoi picchi supremi sono un po' più alti e s'allineano parallelamente ad una costa marina, dove le bianche città si mostrano sotto i gruppi di palme. La più alta punta del Bulgar-dagh, che sorge a 3,500 metri, - cento metri di più che il massiccio pireneico della Maladetta, - è indicata nel paese col nome di Metdesis. L'ingegnere Russegger, che fu il primo ad ascendere questa montagna, nel 1836, l'aveva chiamata Aliah-Tepessi o "Montagna di Dio", in ricordo del "panorama di una bellezza divina", che aveva contemplato.
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