[Immagine 079.png - N. 79 -- MITILENE].
Il Murad-dagh, che continua ad ovest la cresta dell'Emir-dagh, sull'altipiano centrale, può essere considerato come il nodo montuoso, da cui divergono le catene e scolano i fiumi principali al nord-ovest della Penisola: ivi il Meandro, l'Hermus, il Thymbrius hanno le loro scaturigini. Il Murad, una delle alte catene dell'Asia Minore, supera i 2,000 metri e continua ad ovest coll'Ak dagh o "monte Bianco", che raggiunge i 2,410 metri. Più oltre si prolungano le vette regolari del Demirgii-dagh, che proiettano a sud varii contrafforti, uno dei quali è il superbo gruppo trachitico di Kayagiik, innalzante le sue pareti verticali sopra le valli ombrose, dove serpeggiano le acque. La catena dell'Hassan-dagh, che continua la cresta principale ad est ed a sud-ovest, si ripiega verso il Sipylo come per chiudere la valle dell'Hermus; la ferrovia da Smirne a Magnesia s'apre il passo attraverso queste gole, dove un tempo si penetrava solo per pericolosi sentieri. Gli altri gruppi che si collegano al Demirgii e trasformano in un vasto labirinto tutta la regione, che si stende verso il mare di Marmara, arrotondano per lo più le loro cime in lunghe ondulazioni: sono i yaila od altipiani dei pascoli, dove i Yuruk accampano l'estate. Però alcune catene hanno le creste molto frastagliate: tale, dirimpetto a Mitilene, il Madara-dagh, baluardo di sienite formato in gran parte di massi sovrapposti in modi fantastici, che presentano tutti i passaggi fra la roccia solida e la sabbia disgregata; qua e là alcuni blocchi franati sono rimasti sospesi fra due pilastri resistenti e servono di tetto alle capanne dei pastori.
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