In un'epoca anteriore, quando il clima mediterraneo era più umido, queste cavità, meglio riempite, versavano probabilmente il loro eccesso nel mare; ma il prosciugamento generale del suolo, l'eccesso dell'evaporazione sugli afflussi hanno a poco a poco spezzati gli antichi laghi d'acqua dolce in numerosi bacini salati.
Il bacino più notevole al nord-est dell'Anatolia è quello del-l'antico Iris, il Yescil Irmak, che riceve quasi tutte le sue acque dalle ramificazioni occidentali dell'Anti-Caucaso. Il Tosanli-su, considerato come il fiume maestro, a causa della direzione della sua valle, prende origine nei valloni del Kos-dagh, dal cui versante meridionale nasce il Kizil irmak, il più gran fiume dell'Asia Minore. Esso scorre dapprima ad ovest, poi si ripiega verso il nord e il nord-est, ricevendo ad Amasia l'emissario d'un lago, il Ladik-gol, che è oggi poco notevole, ma che occupava una vasta estensione al tempo di Strabone. L'antico Lycus, chiamato dai Turchi Kelkit o Ghermili, è il più copioso dei due corsi d'acqua; nasce molto più ad est del Tosanli, sotto il meridiano di Trebisonda. A valle della congiunzione, il fiume non riceve altri affluenti; attraversa con una forra un'ultima catena di rupi, che un tempo sbarrava il suo corso, poi, giunto nella pianura del litorale, s'espande in un delta, le cui alluvioni hanno conquistato sul mare parecchie centinaia di chilo-metri quadrati. L'acqua del Tosanli, leggermente salata d'estate, è pure carica di calcare, e gli abitanti d'Amasia sono costretti a mutare frequentemente i condotti d'irrigazione, ostruiti da incrostazioni.
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