Le terre d'alluvione, che i torrenti avevano depositato nella cavità del Soghlu, sono state trasformate in belle campagne dagli agricoltori. Secondo Hamilton, la comparsa e la scomparsa del Soghlu sarebbero fenomeni alternanti con una periodicità di dieci a dodici anni. Conforme ad una legge tradizionale, i contadini diventano i proprietari del suolo emerso, mercè l'abbandono della metà del primo raccolto al governo; gli anni seguenti non hanno da pagare che la decima [759]. I laghetti della Licia, nel bacino di Elmalu e nelle pianure vicine, hanno un regime analogo a quello del Beiscehr; il loro eccesso affluisce del pari per gallerie sotterranee scavate nelle rocce calcari. L'Avlan-Oghlu, a sud d'Elmalu, riceve un fiume rapido di una diecina di metri di larghezza con 2 metri di profondità, ed il suo affluente s'inabissa con fracasso in una caverna. Le sorgenti abbondanti che scaturiscono presso il villaggio di Phineka, non lontano dalla costa, sono le acque del lago Avlan-Oghlu;[760] i baratri o "catavotri" di questa regione tutta fessure sono conosciuti sotto il nome di duden. Giusta una tradizione riferita da Hamilton, la valle oggi coperta dalle acque del lago d'Egherdir, sarebbe stata asciutta ottocento anni fa: l'ostruzione d'una galleria sotterranea avrebbe prodotto la formazione del lago.
Ad oriente della depressione della Licaonia, qualche bacino lacustre, oggi chiuso, pare affluisse in altri tempi nel Mediterraneo. Uno di questi laghi è il Kara bunar o la "Nera Fontana", cui circondano coni vulcanici e colate di lava; nell'estate alcuni bacini di sale che lo orlano, sono tagliati a cave dai contadini dei dintorni, ed ogni inverno la crosta torna a formarsi.
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