Errando così attraverso la pianura, non cessavano d'aggiungere terre nuove al continente. La "pianura dei Turchi", Tsciukur ova, e la maggior parte dello spazio che si prolunga da Tarso a Sis, alla base orientale del Tauro, su più di 100 chilometri di lunghezza, è il loro "presente". Il promontorio di Kara tash o la "Pietra Nera", che serve di punto d'appoggio alle loro alluvioni, è un'antica isola congiunta alla terraferma; così "il giorno verrà", dice un oracolo riferito da Strabone, "il giorno verrà, in cui il Pyramus dalle acque d'argento raggiungerà le sacre sponde di Cipro". Le fanghiglie che orlano le due foci formano una regione incerta fra la terra ed il mare; flora e fauna ricordano il soggiorno recente dell'onda marina; le acque sono piene di pesci, i cui movimenti incessanti si rivelano nei fremiti della superficie liquida; miriadi d'uccelli acquatici, pellicani, cigni, oche e anitre, coprono i banchi di sabbia, ed enormi tartarughe si aggirano nella melma [766].
Considerata nel suo insieme, l'Asia Minore è più fredda delle penisole dell'Europa sotto la stessa latitudine, e le sue temperature sono più estreme. Il contrasto si spiega: mentre la Spagna, l'Italia, la Tracia e la Grecia sono protette contro i venti polari dai Pirenei, dalle Alpi, dai Balcani, l'Anatolia è parzialmente esposta a quelle correnti aeree, che non incontrano alcun ostacolo attraverso le pianure della Russia e la distesa del mar Nero. La parte stessa del litorale dell'Asia Minore, che è bagnata dalle acque del Ponto Eusino, fornisce un esempio sorprendente del cambiamento, che il riparo di una catena di montagne produce nel clima.
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