Gli accampa-menti dei yaila diboscati si compongono di tende o di capanne di pietra; quelli delle regioni boscose, nell'Anatolia settentrionale, sono formati di capanne costruite alla foggia delle izbe russe, con tronchi di abete intagliati agli angoli per connetterli fra loro. Parecchi di questi villaggi temporanei, edificati per lo più sulle rovine di città antiche, sono importanti luoghi di mercato per la vendita del burro, del formaggio, del bestiame, ed i negozianti del litorale vi si incontrano con quelli dell'interno [771].
Come pel suo clima, così per la sua flora, l'Asia Minore appartiene a due zone distinte: il "ferro di cavallo anatolico" fa parte della zona mediterranea; gli altipiani dell'interno continuano ad ovest le steppe dell'Asia Centrale [772]. In questo spazio chiuso degli altipiani, la flora è relativamente povera e la vegetazione ridotta ad una breve attività primaverile. Ma quale varietà nel contorno, grazie alla transizione che si compie da ogni zona anatolica a quelle delle regioni vicine! Così la flora del Ponto, d'una estrema ricchezza, continua quella della Mingrelia; la Troade, uno dei "paradisi del botanico", ha tutte le piante della Macedonia e della Tracia accanto ai rappresentanti della flora asiatica;[773] le due Jonie, in Asia ed in Europa, si sono scambiate le loro specie attraverso il mar Egeo; sulle coste meridionali dell'Anatolia, la Cilicia prolunga il litorale siriaco, e certe piante egiziane vi si sono acclimate. Così per la storia delle specie vegetali come per quella degli uomini, la Penisola è un paese di passaggio fra i tre continenti d'Europa, d'Asia e d'Africa.
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