La flora mediterranea è rappresentata sopratutto dagli arbusti, che acquistano sui pendii delle montagne d'Anatolia uno sviluppo straordinario: i corbezzoli, i lauri di Persia vi diventano veri alberi; i tronchi dei mirti hanno in certi luoghi mezzo metro e perfino un metro di circonferenza [774]. L'Anatolia è la regione del mondo più ricca in ispecie di quercie: la Francia ne ha 12 soltanto; fra il Ponto Eusino ed il mar di Cipro se ne contano 52, delle quali 26 non si trovano altrove [775].
La più vasta foresta dell'Asia Minore è l'Agatsh-deniz o il "mare degli Alberi", che si stende ad est del Sakaria, nelle montagne di Boli e dove numerose seghe sono all'opera, senza aver fatto ancora perdere alle vette il loro manto di verde. Tutti i versanti settentrionali delle catene parallele al Ponto Eusino sono coperti di fitti boschi; si trovano pure foreste nelle valli intermedie e nelle chiuse dei torrenti [776]. Il "Mare d'alberi" fornisce legno da costruzione e per alberatura alla marina turca; ma in generale l'economia forestale è delle meno buone. Nelle regioni dell'interno, lontano dalle strade, il legno non può essere utilizzato che pel riscaldamento; si aspetta che l'albero sia abbattuto dalla tempesta o cada per vecchiaia, poi se ne tagliano i rami per portarli via a schiena di mulo, e si scava leggermente il tronco nella parte superiore per farvi soggiornare l'acqua di pioggia ed ottenere così la decomposizione del tessuto legnoso. Alcuni anni passano, l'albero cade a pezzi, e non resta più che dargli qualche colpo d'ascia per dividerlo in pezzi da ardere.
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