[Tavola 40.png - CIPRESSI NEL CIMITERO DI SCUTARI. Disegno di Slom, da una fotografia comunicata dal signor Héron].
Il diboscamento ha avuto come conseguenza la scomparsa d'un gran numero di specie d'animali. Così il leone, che la testimonianza degli antichi ci dice aver abitato tutte le regioni della Penisola e che fu visto ancora al tempo delle Crociate, non s'incontra più, eccetto forse nelle gole più remote del Tauro di Licia,[782] dove vivrebbe del pari un gran felino, al quale i Turchi danno il nome di kaplan e che sarebbe un leopardo: forse è una pantera, come quella che gironza ancora nelle montagne del Tmolo [783]. La jena non è completamente sterminata, e di notte s'ode dappertutto lo squittire degli sciacalli, a cui rispondono da ogni villaggio i latrati dei cani. Nelle regioni orientali lo sciacallo è meno comune che sulle coste joniche e nel centro della Penisola: esso è sostituito in parte dal lupo bruno e dal lupo nero; la volpe non è frequente nell'Asia Minore come nell'Europa meridionale: i carnivori sono rappresentati soprattutto dalle diverse specie di cani semiselvaggi che errano nelle vie delle grandi città. Si sa che a Costantinopoli questi animali famelici, fruganti nei mucchi di rifiuti e riuniti a schiere, con il muso teso, le narici frementi, intorno alle carcasse, che pendono davanti alle beccherie, sono raramente colpiti d'idrofobia, se pure lo sono qualche volta. Nei suoi viaggi attraverso tutte le parti della Penisola, il signor di Tchihatcheff vide frequentemente cani detti "arrabbiati", ma le persone morse non ebbero mai a soccombere per le loro ferite.
| |
Tavola Slom Héron Penisola Crociate Tauro Licia Turchi Tmolo Penisola Asia Minore Europa Costantinopoli Penisola Tchihatcheff
|