Quelli che a tal riguardo sono meglio riusciti sono gli Zaibek delle montagne del Misoghis. Questi Turchi, discendenti d'una delle prime bande di conquistatori giunti nel paese, hanno conservato piena conoscenza della gloria degli avi e, ad eccezione dei vecchi, che portano il costume semplice dei contadini turchi, essi cercano di imporre collo splendore dei loro vestiti. Quasi tutti grandi e forti, vogliono inoltre sorprendere la folla colla ricchezza della loro veste ricamata, l'ampiezza della loro cintura, l'altezza del loro berretto di stoffe diverse, le dimensioni e la ricchezza delle loro armi. A torto l'immaginazione popolare vede in essi una popolazione di banditi; sono figli di guerrieri, aventi le loro tradizioni d'onore e la pratica dell'ospitalità, ma pieni d'orgoglio: come lo dice il loro nome, essi sono i "propri principi"; credono d'essere i padroni del mondo. Invano il governo turco ha voluto interdir loro di portare il proprio costume per assimilarli al resto della popolazione: essi preferivano di farsi briganti. Si è ricorso ad un altro mezzo per disciplinarli: quasi tutti i loro giovani sono stati arruolati ed a migliaia sono morti sui campi di battaglia della Bulgaria.
[Immagine 088.png - N. 88. -- VILLAGGI DI NAZIONI DIVERSE NEL DISTRETTO DEI DARDANELLI].
Turchi
, nel linguaggio usuale sono tutti i musulmani se-dentari dell'Asia Minore, qualunque sia la loro origine. I numerosi Albanesi, che il servizio militare ha ridotto ad essere, loro malgrado, abitanti della Penisola, sono tenuti per Turchi, sebbene pei loro antenati pelasgici siano fratelli dei Greci; i Bosniaci ed i Bulgari maomettani, che l'esilio volontario o forzato, dopo le recenti guerre, ha gettato a centinaia di migliaia al di là del Bosforo, sono pure chiamati Turchi, sebbene appartengano alla stessa razza dei Serbi, Croati e Russi, che li hanno espulsi.
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