In questo movimento di trasformazione graduale, i Greci si sono già impadroniti, a detrimento dei Turchi, di numerose industrie e di tutte le professioni liberali. Nelle città si fanno medici, avvocati, professori; come dragomanni e giornalisti sono i soli informatori degli Europei e creano l'opinione pubblica dell'Occidente. Per ogni mestiere i migliori artigiani appartengono alla loro nazionalità, e nelle loro case si può vedere alla prima occhiata che i loro avi hanno conservato il senso perfetto della misura e del ritmo delle forme. Malgrado i secoli di barbarie e d'oppressione che ha attraversato la razza, numerosi sono i prodotti della loro industria, che potrebbero servire di modello agli oggetti consimili dell'Europa. Nelle case greche, i rivestimenti di legno, i soffitti, i tavolati sono assestati con una precisione sorprendente e riescono attraenti pel discreto contrasto dei colori ed il gusto degli ornamenti. Nel porto di Smirne il battello del più umile rematore è un capolavoro per la solidità della costruzione, l'eleganza delle forme, la felice distribuzione di tutto l'insieme; dal modo di avvolgere la corda intorno alla prua si riconosce che il battelliere appartiene ad un popolo artista. Pur troppo si deve temere che, per amore del cambiamento, l'imitazione degli Occidentali li faccia deviare dal buon gusto e faccia loro accettare oggetti fabbricati all'estero molto inferiori a quelli che hanno essi stessi. Così nella maggior parte delle città d'Asia i Greci si vestono "alla francese", con quel costume volgare e senza grazia, che si fabbrica per l'esportazione nelle officine d'Europa; essi arrossirebbero di portare la veste ricamata, le brache, la cintura, che pure danno all'andatura tanta grazia e nobiltà. Una volta parevano condannati a vestire sempre di nero.
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