Per un'istruzione superiore, per la conquista dei mestieri e delle professioni, infine per la ricchezza di cui s'impossessano, i Greci sono potentemente armati contro gli antichi oppressori. Essi li minacciano anche colla loro ubiquità. Marinaio, viaggiatore come ai tempi d'Erodoto, l'Elleno odierno è dappertutto: per la sua attività vale dieci turchi sedentari, che non escono dal luogo nativo se non per respirare l'aria pura della montagna in un accampamento d'estate. Fra i Greci che abitano l'Asia, un grandissimo numero viene dal Peloponeso, dalla Grecia continentale e dalle isole; in compenso una quantità dell'Elleni della Jonia asiatica, dalle rive del mar Nero, della Cappadocia, vanno a risiedere presso i loro fratelli d'Europa. Grazie a questi viaggi frequenti, alle alleanze di famiglia da un continente all'altro, grazie anche a falsificazione di carte, alle quali si prestano per denaro gli impiegati turchi, è facile a qualche greco d'Asia trasformarsi in suddito elleno. Munito di un titolo che lo sottrae, con tutti i suoi, all'amministrazione diretta dalla Turchia, egli ritorna colla fronte alta nella sua patria d'origine. Cosi a Smirne e nelle altre città del litorale asiatico il console greco venne ad avere sotto la sua giurisdizione intere popolazioni: in pieno territorio turco si stabiliscono colonie di Elleni, aventi, colla forza che dà l'iniziativa personale, i vantaggi inestimabili dell'indipendenza politica.
Fra gl'immigranti europei dell'Asia Minore, ve n'ha un gran numero che la religione rannoda al mondo greco e che a poco a poco si confonde con esso.
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