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      Agglomerazione di casupole di terra e mattoni cotti al sole, Tokat potrebbe facilmente essere ricostruita in marmo, perchè è dominata da due vette dirupate di calcare cristallino, che fornisce i più mirabili materiali da costruzione; gli scisti fissili, sui quali riposano questi marmi si tagliano in larghe lastre, che i Turchi adoperano per le tombe. La rupe del nord porta le rovine pittoresche d'un castello bizantino, ed in una delle sue pareti s'aprono grotte naturali ed artificiali, che probabilmente servirono da necropoli; un portico, alla soglia del quale è sospeso un avanzo di scalone, dava un tempo accesso alle gallerie sotterranee. I giardini, che ricevono il calore riflesso dalle rupi di marmo e sono inaffiati da acque abbondanti, derivate dall'Iris, danno eccellenti prodotti; le loro mele e pera sono anche migliori e più profumate di quelle di Angora, rinomate in tutta l'Asia Minore e fino a Costantinopoli. Tokat possiede una fonderia di rame, dove si porta il minerale estratto dai giacimenti di Kaban-Maden, al di là di Sivas, e spedisce utensili domestici fino in Egitto, in Persia e nel Turkestan.
      A valle di Tokat si stende, sulle rive dell'Iris, la fertile pianura di Kaz-ova o "Piano delle Oche", di cui il grosso borgo di Turkhal guarda l'estremità; al di sopra delle case e dei giardini sorge una roccia completamente isolata, di forma piramidale, che per le sue sporgenze, le quali contornano obliquamente le pareti, somiglia in modo sorprendente ad un tempio assiro, quale ce lo mostrano i piani restaurati.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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