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      Dentro la cinta si vedono qualche spazio coperto di rovine ed edifizî diroccati, di costruzione persiana, però la città è una delle più prospere dell'Anatolia interna, grazie alla convergenza delle principali strade di carovane fra il mar Nero, l'Eufrate ed il Mediterraneo; a sud, non lontano dal borgo d'Ulash, il governo fa coltivare alcune saline assai produttive. Un quinto della popolazione si compone d'Armeni: essi possiedono nelle vicinanze una chiesa venerata ed anche un ricco monastero, e nella città numerose scuole.
      Kaisarieh, l'antica Cesarea, la metropoli della Cappadocia, non giace, come Sivas, nella valle del Kizil irmak; essa occupa a sud di questo fiume un bacino, una volta lacustre, cui ripara dai raggi del mezzodì la massa enorme del monte Argea e dove scorre un piccolo affluente meridionale del fiume Rosso; una palude, avanzo dell'antico lago, espande nell'inverno l'eccesso delle sue acque pel Kara su od Acqua Nera, che riceve pure il torrente di Cesarea; la forra d'uscita è certamente quella che Strabone dice essere stata sbarrata da un sovrano della Cappadocia per trasformare la pianura in mare interno. Di Cesarea, l'antica Mazaca, più vicina al vulcano nol sia la Kaisarieh dei nostri giorni, rimasero solo informi avanzi, e d'una città del medio evo, atterrata dai terremoti, non si vedono che le rovine. La Cesarea attuale, dove gli Armeni ed i Greci formano oltre il terzo della popolazione, è dedita ai commerci, grazie alla sua posizione centrale, e le carovane vanno e vengono continuamente fra Costantinopoli e la pianura che domina l'Argea; nondimeno i servizî dei vapori postali che fanno il cabotaggio lunghesso le spiaggie del mar Nero e del Mediterraneo, hanno ricondotto verso il litorale il movimento degli scambi, e Kaisarieh ha perduto della sua importanza come mercato centrale dell'Asia Minore.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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