Codesti coni, grigi o rossastri e striati di verde alla loro base, sono in gran parte perforati d'aperture, che danno accesso a ridotti interni, dimore umane, piccionaie, tombe. Alcune grotte sono semplici escavazioni quadrangolari od a piena centina, altre sono precedute da vestiboli scolpiti, anche da colonnati, e decorate di pitture; tutto un popolo troverebbe posto in queste cripte scavate dalle età preistoriche. Certamente gli antichi aborigeni abitavano queste gallerie sotterranee, del resto sempre asciutte e perfettamente salubri; colà essi collocavano i loro dêi e seppellivano i loro morti. Le moderne case d'Urgub hanno conservato qualche cosa delle antiche dimore dei trogloditi; esse sono costruite su di alte arcate, sotto le quali s'aprono vaste cantine scavate nel tufo. A sud-ovest del monte Argea, non lontano dalla piccola città di Kara hissar, le ceneri vulcaniche agglomerate di Soanli-dereh, che si presentano sotto forma di pareti e di mura merlate, sono perforate di grotte così numerose, che l'insieme della rupe prende l'aspetto d'un immenso edifizio a piani irregolari e finestre disuguali; parecchie migliaia d'aperture disseminano dei loro punti neri il fondo grigio della roccia [809]. Soanli contiene una chiesa, da cui si può salire, da galleria a galleria, quasi fino ai merli naturali della cresta.
Sul versante settentrionale della valle del Kizil irmak, del pari che sul versante del sud, le città s'allontanano dalla profonda depressione nella quale scorre il fiume.
| |
Urgub Argea Kara Soanli-dereh Kizil
|