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      Magiur, Kir scehr sono costruite l'una e l'altra in valli laterali. Una parte della regione, se non deserta, è almeno senza abitanti fissi: vi si vedono solo qua e là alcune tende di Turcomanni o di Kurdi. I villaggi permanenti, sono formati di case che si distinguono appena dal suolo, seppellite per tre quarti, affinchè i loro abitanti abbiano meno a soffrire dai calori dell'estate e dai freddi dell'inverno; spesso i viaggiatori, non riconoscendo la strada, passano a cavallo sulle terrazze, accanto a montoni e capre, che ne brucano l'erba [810]. Questo stile d'architettura si spiega coll'altezza degli altipiani, che misurano in media oltre 1,200 metri.
      Nel punto in cui il Kizil irmak, descrivendo la sua grande curva semicircolare, cessa di scorrere verso il nord e prende la sua direzione definitiva verso il nord-est, una piccola città, Kalehgiik o il "Castelletto", posta sulla riva sinistra, domina il passo, sulla strada da Angora a Sivas per Yuzgat. Una fortezza mezzo diroccata domina un picco dirupato ed appuntito, circondato da un circolo di case. Un ponte di legno attraversa uno dei bracci del fiume, poi la strada continua per un guado verso la sponda orientale. Un po' più notevole di Kalehgiik, Yuzgat è posta quasi nel centro geometrico della curva descritta dal Kizil irmak da Sivas al mar Nero. Questa città, d'origine moderna, giacchè è stata fondata alla metà del secolo decimottavo, è all'altezza di 1,792 metri, vale a dire quasi all'altezza d'Erzerum ed in una regione più esposta al soffio gelato dei venti polari.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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