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      Yuzgat non sarebbe probabilmente abitata fuori della stagione dei calori, e soltanto da pastori nomadi, se non fosse stata scelta come centro amministrativo e militare. Dalla metà del presente secolo Yuzgat s'è arricchita per l'allevamento della capra d'Angora, che una volta percorreva soltanto i pascoli situati ad ovest del Kizil irmak [811].
      [Tavola 44.png - SINOPE. -- VEDUTA GENERALE. Disegno di Taylor, da una fotografia].
      Un tempo la regione fu certamente più popolosa di oggi, perchè vi si trovano le rovine di numerose città, che sembra siano state molto ricche e dove sorgevano monumenti sontuosi. A meno di 40 chilometri a nord-ovest di Yuzgat, presso Boghaz-koi o "Villaggio della Forra", si vedono gli avanzi di un tempio di proporzioni magnifiche. Le rocce vicine sono coperte di bassorilievi rappresentanti processioni solenni, forse due sovrani che concludono un trattato di pace, forse un Dio che va incontro ad un re vincitore; secondo Texier, il primo degli esploratori moderni che visitò la "pietra scritta", la città, che si trovava in quel punto, sarebbe stata Pteria, distrutta da Creso oltre ventiquattro secoli fa; secondo Hamilton, invece, si dovrebbe vedervi l'antica Tavium, che Strabone dice fosse assai commerciale. Ma a qual popolo appartenevano gli artisti che coprirono così le rupi di scolture d'un grande stile, ancora mezzo assire d'aspetto, e già tali da far presentire le opere elleniche? Non meno notevoli sono le rovine di Oyuk, situate una quarantina di chilometri più a nord, sul versante del Yescil irmak, presso la rupe trachitica di Kara hissar, simile ad una piramide isolata.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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