La porta dell'antico palazzo è custodita da due animali giganteschi con la testa di donna, il corpo e le zampe di leone; per lo stile, questi colossi somigliano alle sfingi dell'Egitto, mentre le altre scolture, fra le quali si vede l'aquila a due teste riprodotta sui blasoni degl'imperi moderni, ricordano le scene di caccia e di battaglia raffigurate nei monumenti della Persia e dell'Assiria. Il villaggio moderno d'Oyuk è costruito sulle montagnole di rovine, che ricoprono il palazzo e, per farvi serî scavi, bisognerà cominciare coll'espropriare e demolire le case [812].
Tsciangri e Iskelib, in bacini fertili tributarî del Fiume Rosso, sono città popolose; ma sul corso medio del fiume le città mancano, e nella valle inferiore sono poco numerose. Una delle più importanti è Osmangiik, posta sulla riva destra, all'estremità d'un vecchio ponte di pietra di quindici arcate, su cui passa la strada diretta fra Costantinopoli ed Amasia. Più a valle si vede unirsi al fiume il corso d'acqua che discende dalla valle superiore di Kotsh hissar e che viene ad inaffiare i giardini di Tosia, poi una corrente più abbondante reca le acque discese dai monti che circondano Kastamuni. Questa città, circolo di case, concerie, filande, tintorie e giardini, al centro del quale sorge una rupe, coronata da una fortezza del tempo dei Comneno, - donde il suo nome di Castra Comneni, corrotto in Kastamuni, - è uno dei principali luoghi di tappa della strada che va direttamente da Stambul a Samsum, senza seguire le sinuosità del litorale.
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