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      Si sa che il bacino del Sakaria, ad ovest dei monti della Galazia e della valle del Kizil irmak, si rannoda per l'inclinazione del suolo alle steppe ed alle cavità lacustri dell'Anatolia centrale: malgrado il prosciugamento generale del suolo e la divisione in bacini chiusi della regione che si stende di là dalle sorgenti del Sakaria fino a sud del Gran Lago Salato, si può dire che tutta questa regione appartiene geologicamente al versante del mar Nero. Ak Serai o il "Palazzo Bianco", è l'umile borgo diventato capitale della regione sterile e quasi deserta, di cui il Gran Lago Salato occupa la più vasta depressione. Abitato unicamente da Turchi e non avendo nei dintorni che accampamenti di nomadi, Ak Serai non ha altro oggetto di commercio fuori del salnitro raccolto su pei muri dopo le pioggie; ma il paese era una volta molto più ricco. A sud, i contrafforti dell'Hassan-dagh sono coperti di costruzioni ciclopiche, acropoli, templi e tombe, di cui resta qualche superbo avanzo. Vi sono poche regioni nell'Asia Minore dove le popolazioni antiche, anteriori alle conquiste d'Alessandro, abbiano lasciato più grandiose testimonianze del loro soggiorno. Viran scehr, la "città Abbandonata", sarebbe la Nazianza nota nella storia della Chiesa per la nascita di san Gregorio [817].
      Il bacino lacustre che si trova nella depressione compresa fra l'Emir-dagh ed il Sultan-dagh, deve essere considerato parimenti come appartenente al versante del mar Nero. Più stretto, circondato da monti che gli forniscono una maggiore quantità d'acqua, questo bacino è molto più popolato delle steppe saline della Licaonia, e racchiude agglomerazioni urbane più importanti: Ilgun, Ak scehr, Bulvadin, Afium-Kara hissar, il "Castello Nero dell'Oppio". Questa città grande e industriosa, dove si fabbricano marocchini, tappeti, lane, è uno dei principali luoghi di tappa sulla strada dal Bosforo alla Siria: secondo i progetti di molti ingegneri, ivi appunto si ricongiungeranno le due linee di Costantinopoli e di Smirne sul tronco comune della ferrovia delle Indie.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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