Uno dei bei monumenti, che fece erigere il grande costruttore Giustiniano, un ponte di 267 metri, perfettamente conservato, attraversava una volta la corrente principale del Sakaria; il fiume essendosi spostato, il ponte non passa più che su scoli palustri, ed il terreno s'è talmente innalzato che la base delle vôlte è sepolta nelle alluvioni. Si è già dentro la grande barriera di Costantinopoli ed i cacciatori vengono ad inseguire la selvaggina nelle paludi e nei boschi dei dintorni. Nel 1880 quasi due milioni e mezzo di chilogrammi di mele e di pere sono stati spediti alla capitale dai giardinieri di Sabangia; ma la maggior parte del frutto si perde o serve d'alimento agli animali domestici [825].
[Tavola 95.png - VEDUTA PRESA A SCUTARI. Disegno di Lancelot, da una fotografia].
Le città ed i villaggi asiatici delle rive del Bosforo sono sobborghi della città europea, che copre colle sue moschee e co' suoi palazzi le alte sponde del Corno d'Oro. Dal punto di vista geologico, la penisola, all'estremità della quale è costruita Costantinopoli, appartiene all'Asia, giacchè si compone delle stesse rocce, che si corrispondono esattamente con le loro sporgenze e le loro baie; il limite geologico fra i due continenti si trova ad una trentina di chilometri ad ovest del Bosforo, là dove la formazione devonica del sistema anatolico termina a promontorio nei terreni moderni, terziari e quaternari. Ma dal punto di vista storico, dalla fondazione di Bisanzio in poi il possesso delle due rive spetta incontestabilmente all'Europa: fortificazioni, porti, moschee, cimiteri, passeggiate, villaggi da pesca e di piacere, le città stesse sono semplici dipendenze della grande città vicina, e dall'una all'altra riva c'è una corrispondenza quasi perfetta fra le costruzioni fatte da mano d'uomo a quel modo che fra i lineamenti naturali.
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