Il castello dei Dardanelli, punto centrale di tutte queste fortificazioni, sorge sulla spiaggia meridionale dello stretto, accanto alla foce del Tscinarlik, l'antico Rhodius, piccolo fiume che scorre all'ombra dei salici e dei platani. Una città, popolata da genti di tutte le razze, Turchi, Greci, Ebrei, Armeni, Circassi, Zingari, è sorta a nord della fortezza, tra il fiume e l'Ellesponto, e spesso equipaggi di tutte le nazioni commerciali dell'Europa s'aggiungono alla confusione delle lingue. Sulla maggior parte delle case, che fiancheggiano la spiaggia, sventolano le bandiere di diversi Stati, perchè Kaleh-Sultanieh o il "Castello del Sultano", come si chiama ufficialmente la città dei Dardanelli, è come la porta d'ingresso di Costantinopoli, e tutti i bastimenti sono tenuti a gettarvi l'áncora prima di risalire verso la capitale. Ai Dardanelli si dà anche il nome di Tscianak-kalessi o "Castello delle Stoviglie", a causa delle fabbriche di stoviglie verniciate, per lo più di forme bizzarre. Le montagne dei dintorni sono ricche di giacimenti metalliferi, di cui il governo si è in gran parte attribuito il monopolio.
A sud del castello dei Dardanelli lo stretto si allarga; su di un promontorio si vedono le scarpe regolari di un'acropoli, che fu quella dell'antica Dardanus, i cui marmi infranti sono disseminati nei sentieri. Più lontano, il villaggio d'Eren-koi o Itghelmez, tutto popolato di Greci, nonostante i suoi nomi turchi, sorge sopra un'alta terrazza, che ombreggiano i noci e le quercie, e già si scorgono in lontananza la pianura di Troja e le montagnole coniche erette sulle colline dei dintorni.
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