Pagina (658/1124)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Una valle, percorsa da un ruscelletto che Schliemann crede sia il fiume Simois, separa le alture di Eren-koi da una giogaja di colline, l'ultima delle quali, dominante le campagne paludose del Menderek, è la famosa terrazza di Hissarlik o del "Castelletto", identificata generalmente dagli archeologi colla nuova Ilio; il fortunato investigatore, contrariamente a Strabone, la crede l'Ilio d'Omero, e si capisce che i suoi lavori prodigiosi di sterro sulla costa lo inducano ad esagerare il valore delle sue scoperte: avvicinandosi ad Hissarlik, alla vista di queste enormi trincee, di questi possenti ammassi di detriti, si crederebbe di trovarsi a piè d'una cittadella ruinata dagli obici.
      [Immagine 098.png - N. 98. -- TROADE].
      In quel punto la roccia dura è coperta di rovine aventi uno spessore totale di 16 metri e disposte a strati, che provengono da differenti età. I detriti di sei città successive si sarebbero accumulati in un immenso terrapieno. Lo strato superiore appartiene al periodo storico del mondo greco; sotto ad esso uno strato sottilissimo cela vasi di provenienza lidia; poi vengono due linee, le cui case, di mediocre apparenza, erano costruite con piccole pietre unite con fango ed intonacate d'argilla all'interno. Più sotto ancora si troverebbe la Troja dell'Iliade, la città incendiata, le cui ceneri contenevano migliaia d'oggetti attestanti l'origine ellenica dei Trojani ed il loro culto speciale per Atenea. Infine lo strato inferiore indicherebbe il soggiorno d'un popolo anteriore anche alla leggenda.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





Schliemann Simois Eren-koi Menderek Hissarlik Ilio Strabone Ilio Omero Hissarlik Immagine Troja Iliade Trojani Atenea