Per molto tempo restò quasi deserta, ma altri Greci la riedificarono, ed ora si distingue, come una volta, fra le città elleniche del litorale per la sua iniziativa, il suo amore dell'istruzione, la sua attività commerciale. In nessuna parte dell'Asia Minore si vede un contrasto più spiccato fra le due razze, che si disputano la preponderanza. Ad una quindicina di chilometri a sud-est d'Aivali, presso il mare, sorgeva non è molto la città turca d'Ayasmath, i cui abitanti si fecero, nel 1821, i carnefici dei loro vicini aivalioti e succedettero a questi come proprietari dei vigneti e degli oliveti. Attualmente, Ayasmat, decaduta, non si compone che d'una ventina di miserabili capanne, accanto ad un vasto cimitero, mentre gli abitanti greci di Cydonia hanno triplicato il loro numero e riscattata la loro antica proprietà [833]. Essendosi il porto parzialmente insabbiato, i negozianti hanno fatto scavare un canale profondo 4 metri, il quale dà accesso alle navi che vengono a caricare oli, vini, uve secche.
Il porto di Mytilini, che fa un gran commercio con Aivali e gli altri mercati della terraferma, è situato sulla costa occidentale di Mytilini o Lesbo, l'isola famosa, che vide nascere Saffo, Alceo, Terpandro, Arione. Questa terra dei poeti, questa isola d'Oro, ha per capitale una città, la cui posizione è una delle più felici. Una collina di piccola altezza, che fu una volta un'isola, nasconde a mezzo la città; la sua cresta, fino a mezza costa, è coperta di fortificazioni irregolari del medio evo, che sembra siano state costruite pel piacere degli occhi, tanto le masse di mura e di torri sono felicemente distribuite ed abbellite dal contrasto dei gruppi d'alberi.
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