La Senna, la Garonna, il Rodano, il Danubio, il Giordano, l'Eufrate ne offrono celebri esempi.
[Immagine 103.png - N. 103. -- ISTMO DI VURLAH].
L'Antica Clazomene, patria d'Anassagora, posta nel golfo esterno di Smirne, fuori del passo, è quasi interarnente sparita, come la città d'Omero; ma almeno si sa dove sorgeva: essa era posta in un'isola, ad est d'una rada magnifica formata da una penisola e da colline insulari; le colonne e i diversi frammenti di scoltura che vi si trovavano, sono stati trasportati a Smirne e nelle altre città del litorale. Clazomene è diventata un lazzaretto, e le navi in quarantena ancorano riparate da questo isolotto; una diga ora demolita sino a fior d'acqua, fu costruita per ordine d'Alessandro, dall'isola di Clazomene alla terraferma. La "marina" o lo "scalo" di Vurlah, situata sulla costa continentale, dirimpetto a Clazomene, spedisce le sue uve direttamente all'estero; una bella strada carrozzabile, lunga 4 chilometri, la unisce a Vurlah, che si scorge sull'orlo d'un altipiano montuoso, trasformato da alcuni anni in un immenso vigneto; ma una gran parte del territorio coltivato è già monopolizzata da grandi proprietarî. Migliaia di lavoratori stranieri al paese vanno ad accampare nella campagna di Vurlah durante la stagione della sarchiatura e della vendemmia. Sono divisi in ciurme come gli schiavi; tutti disposti sopra una stessa linea, sarchiano il suolo in cadenza, abbassandosi e rialzandosi in uno stesso ritmo; di quando in quando il capofila emette un grido stridulo e tutti gli rispondono prolungando la di lui voce con una specie di nitrito.
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