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      A qualche solco di distanza, da-vanti alla schiera dei mercenari, sta il sorvegliante, spesso armato. Il suo cavallo lo aspetta, già sellato, nel sentiero vicino.
      Dall'altra parte della penisola, sul litorale del sud, le due città di Sevri-hissar e Sighagiik sono diventate, come Vurlah, centri agricoli. Due chilometri a sud dell'ultima città, alla radice di una penisola rocciosa, si trovano le rovine imponenti di Teos, la città jonica, in cui nacque Anacreonte; la cinta della mura ha 6 chilometri di giro, e fra le rovine si distinguono alcuni resti di templi, un teatro da cui la vista si stendeva lontano sulle montagne di Samo, ed il santuario di Dionysos, al quale la città era consacrata: trattati conclusi con tutto il mondo ellenico le avevano assicurato il diritto d'asilo. Più a sud-est, sulla stessa costa meridionale, le rovine di Lebedo sono ormai mucchi informi, e nella direzione d'Efeso, Claro, celebre pel suo oracolo, è sparita, come sparì la città di Colophon. Dopo Chandler, Arundel, Texier, il signor Fontrier ha studiato con cura tutti gli avanzi ed ha ritrovato qualche pezzo interessante, fra altri, gli avanzi di due leoni giganteschi, che datano dalla grande epoca dell'arte jonica. Il paese, un dì assai popolato e celebre per l'allevamento dei cavalli, oggi è quasi deserto, fuori che d'inverno, quando è percorso da pastori nomadi. I monti che lo dominano hanno ancora qualche gruppo di rimasugli delle grandi foreste, di cui parlano gli autori antichi, e che producevano la resina di Colophon, la "colofonia" o pece greca [857].


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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