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      Facevano un grandissimo commercio con Sinope, che forniva loro grano di Crimea, schiavi, pesci "pelamidi" o sterleti, e la loro politica ricercava sempre l'amicizia di Bisanzio per assicurarsi il passaggio del Bosforo [877]. La posizione di Rodi le dava del pari un valore strategico di primo ordine, ed i cavalieri di San Giovanni, espulsi dalla terraferma, fecero prova di sagacia stabilendo la loro fortezza principale sulla punta avanzata dell'isola, simile ad una prua di vascello che urta la spiaggia; là essi bilanciarono per più di due secoli la fortuna dei Turchi nei mari del Levante, ed è noto con che vigore resisterono, nel 1522, alle forze di Solimano il Magnifico. La città moderna occupa appena un sedicesimo dell'antica superficie; essa appartiene ancora, per uno dei suoi quartieri, al medio evo cristiano: salendo la via tortuosa dei Cavalieri, fra le porte blasonate degli "alberghi", si crederebbe d'essere trasportati a quattro secoli indietro nel passato. L'isola asiatica ha conservato l'aspetto d'una città dell'Europa feudale; disgraziatamente i più notevoli monumenti della Rodi dei Cavalieri, la chiesa di San Giovanni Battista ed il palazzo dei Grandi Maestri, furono distrutti nel 1856 da un'esplosione: antichi documenti studiati dal signor Guérin gli fanno presumere che i barili di polvere, causa del disastro, erano quelli che aveva nascosti il traditore Amaral per affrettare la resa della piazza nell'anno 1522.
      [Tavola 55.png - CITTÀ DI RODI A VOLO D'UCCELLO].
      I porti di Rodi sono in gran parte interrati: l'ancoraggio del sud, posto fuori dei baluardi, non è più utilizzato dal commercio; quello del nord, nel quale venivano riparate le galee dei Cavalieri, non riceve più che piccole imbarcazioni; le navi ordinarie penetrano soltanto nel porto centrale, al disopra del quale si apre l'anfiteatro della città. Ma questo stesso porto è mal difeso; la sua entrata, che sarebbe facile riparare per mezzo di un frangente, è largamente aperta ai venti pericolosi del nord-est, e spesso gli equipaggi debbono far vela per le baie del continente, specialmente pel magnifico ancoraggio di Mermerigie, bacino ad entrata tortuosa, cui circondano alte colline.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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