[Immagine 112.png - N. 112. -- VALLE DELLO XANTHO].
Notevoli avanzi dell'architettura licia sono stati trovati nelle rovine di Xantho, città che un tempo sorgeva sopra una collina isolata in mezzo ad una pianura d'alluvione, percorsa dall'Oeren-tsciai prima d'entrare nel mare, ad est del superbo masso dei Sette Capi. I frammenti più preziosi di Xantho, raccolti dal viaggiatore Fellows, occupano una delle sale del Museo Britannico: sono tombe e bassorilievi, curiosissimi nella storia dell'arte, perchè le scolture, elleniche per la verità delle forme, la grazia degli atteggiamenti, l'eleganza del vestito e delle armi, hanno un carattere assolutamente originale, quale conveniva ad un popolo lungamente indipendente, che s'era trovato in rapporti colle nazioni dell'Asia interna, del pari che con i Jonj e i Dorj del litorale; nelle rovine di queste regioni montuose tutte le sculture hanno l'eleganza e la purezza dello stile. I Termilai o Licj avevano la loro scrittura speciale, presentante alcuni caratteri comuni con quella dei Ciprioti:[880] le loro iscrizioni sono incise in caratteri, che, pur rassomigliando molto al greco arcaico e sebbene accompagnati su qualche tomba da una traduzione greca, non hanno potuto essere completamente decifrati. Nelle loro tombe scolpite, come nei loro templi, gli architetti lici riproducevano esattamente tutti i particolari delle capanne di legno di quercia o di pino, che i contadini costruivano a quell'epoca e che costruiscono ancora: tutto è scrupolosamente imitato, tronchi del sostegno, travi, travicelli ed assiti; sino gli ornamenti degli angoli somigliano ai ciuffi d'erba, che crescono sui margini dei tetti di terra male appianata col rullo [881]. Nondimeno la varietà delle forme architettoniche riprodotte è notevole, e numerose tombe licie terminano con un tetto ogivale.
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