In virtù del trattato del 1878, n'ebbe la "gestione" l'Inghilterra: essa ne paga alla Porta il fitto annuo, mentre si sostituisce al titolare per l'esercizio di tutti i diritti di sovranità. Per una nazione che possiede potenti flotte, la posizione di Cipro è d'una grande importanza strategica: ancorata come un vascello all'entrata d'una baia, essa domina ad un tempo le coste dell'Anatolia e quelle della Siria, e la sua prua si dirige precisamente verso il punto vitale dell'Asia Anteriore, vale a dire verso il gran gomito dell'Eufrate, centro di convergenza di tutte le strade fra il mar Nero ed il golfo Persico, l'Ararat ed il Libano. Ma Cipro è ancora troppo povera di popolazione, troppo priva di tutte le risorse materiali, per essere, dal punto di vista coloniale, un prezioso acquisto: per lunghi anni costerà alla Gran Bretagna molto più che non renderà; tutto è da creare o rifare, strade, porti, cantieri, fortezze, arsenali [901]. Il rilievo topografico dell'isola è cominciato, e già alcune carte sono state pubblicate.
Il gruppo principale, noto un tempo, come tante altre montagne, sotto il nome d'Olimpo, è più generalmente indicato oggidì coll'appellativo di Troodos, sorge nella parte sud-orientale di Cipro. Secondo Graves, il suo dosso supremo supererebbe di poco i 2,000 metri; le nevi lo ricoprono per la maggior parte dell'anno, ed i Lusignano avevano fatto scavare vaste ghiacciaie in qualche cavo ben riparato, sempre pieno, anche nella stagione calda [902]. Ad est del Troodos, la catena dell'Olimpo, tagliata da profondi burroni, si rialza per formare le cime gemelle dei due Fratelli (1,640 metri), alle quali succedono i picchi del Makheras (1,442 metri) ed il promontorio quasi isolato di Stavro Vuno (700 metri), il Santa Croce dei marinai d'Italia.
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