Cipro ha alcuni laghi, ma sono stagni salini senza scolo verso il mare. I più furono estuari o baie, che cordoni litorali hanno separato dal Mediterraneo; tali sono le saline, che orlano il litorale a sud di Larnaca, e quelle di Limassol, chiuse fra due spiaggie basse a semicerchio, congiungenti alla grande isola la piccola catena rocciosa dell'Akrotiri. Queste saline, dalle quali si estrae ogni anno la ragguardevole quantità di 25 a 30 mila tonnellate, si trovano alternativamente or più alte or più basse del livello del mare. Nell'inverno, alcuni ruscelli temporanei riempiono le depressioni e formano veri laghi, più alti delle acque marine: nell'estate l'evaporazione riduce a poco a poco gli stagni, e l'acqua, abbassandosi gradatamente sotto il livello dell'onda, finisce anzi per prosciugarsi, non lasciando che uno strato di sale. Ogni anno le mollecole saline trasportate dalle acque correnti nei bacini d'evaporazione bastano per mantenere la salsedine normale e non si è ancora osservata una diminuzione nella produzione media; forse anche, come suppone Unger, la lenta infiltrazione delle acque marine attraverso le spiaggie, quando gli stagni sono quasi asciutti, basta a ristabilire la proporzione di sale. Comunque sia, le terre del litorale, anche lontano dagli stagni, sono talmente salate, che le coltivazioni vi periscono, quando abbondanti pioggie non abbiano ben lavato il suolo [911].
Nell'economia agricola di Cipro, le sorgenti perenni che sgorgano alla base o nei valloni delle montagne sono più apprezzate dei "fiumi", e qualche città deve la sua fondazione alla vicinanza di queste acque di scaturigine.
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