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      Un tempo i Maroniti furono piuttosto numerosi in tutta la regione settentrionale di Cipro. Emigrati coi cavalieri franchi, quando questi furono obbligati a lasciare la Palestina, essi fondarono parecchi villaggi sui fianchi dei Cerines, specialmente nella lunga penisola di Karpaso; ma circondati da Greci e da Turchi, i più hanno ceduto alla pressione dell'ambiente: quasi tutti, imparando il greco, hanno imparato del pari le formole ortodosse; alcuni sono entrati nel grembo dell'Islam. Le sole comunità maronite che sussistono, comprendendo circa cinquecento persone, occupano il promontorio di Kormakiti, alla estremità occidentale della catena dei Cerines: vi si parla ancora un cattivo arabo, ma i preti, venuti dai conventi di Damasco e d'Aleppo, sono costretti a predicare in greco per farsi capire [921]. Alcune migliaia di schiavi negri introdotti nell'isola hanno lasciato la loro discendenza nella popolazione maomettana. Dopo la presa di possesso dell'isola per parte degl'Inglesi, altri immigranti si sono uniti alla popolazione cipriotta, Levantini di Costantinopoli e di Smirne, Armeni, Ebrei, Occidentali di tutte le nazioni; ma questi nuovi venuti sono in gran parte speculatori e non coloni: non si tratta per essi che di prelevare come intermediari la più grossa parte del denaro portato dai "milordi": così alla vigilia del trattato di Berlino un banchiere di Pera fece comprare d'un sol colpo per un milione di lire una parte di Larnaca, che poi rivendè ad un prezzo settuplo al governo ed ai dignitari inglesi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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