La capitale, Levkosia o Nicosia, è molto bene collocata sopra un leggiero rigonfiamento del suolo, in mezzo alla pianura di Mesorea, cui inaffia il fiume Pedia; un canale derivato da questo corso d'acqua attraversa la città. Ad eguale distanza circa dalla baia di Morfu ad occidente, da Famagosta e da Larnaca ad oriente, Levkosia è il centro naturale delle due zone marittime; inoltre comunica facilmente col litorale del nord per la gola di Cerines. La muraglia veneziana di Nicosia, poligono regolare di circa 5 chilometri, fiancheggiato da undici bastioni, è ancora perfettamente conservata, sebbene fra le pietre si radichino degli arbusti e le scarpe siano coperte da erba fiorita; ma lo spazio che racchiude, non è più pieno di case, e gruppi di datteri s'innalzano in mezzo a vasti giardini. La guarnigione inglese, che sorveglia la città, accampa a nord-ovest, sui fianchi del monte Machaera, sopra le regioni delle febbri. D'estate, tutti gli stranieri e gl'indigeni agiati fuggono la città e vanno a respirare un'aria più pura nelle alte valli.
[Immagine 118.png - N. 118. -- NICOSIA].
Presso il sito dove sorgeva il palazzo di campagna dei re Lusignano, in una pianura ondulata, ma oggi quasi completamente spoglia di verde, il villaggio di Dali segna il posto dell'antico Idalium, il "luogo sacro della dea", - chè tale è il senso della parola fenicia. - I campi e le montagne, su cui verdeggiavano un tempo i "boschetti d'Idalia" e la cui terra bevve il sangue del cacciatore Adone, hanno offerto agli archeologi avanzi preziosi.
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