La conquista straniera fece una sola provincia della Siria e della Palestina; esse conobbero l'unità solo nella comune servitù. Appena la penisola del Sinai, difesa dalla mancanza d'acqua e dall'aridità delle sue rocce, giammai soggiacque a padroni, sebbene abbia avuto pure la sua piccola parte d'influenza nella storia, grazie ai due golfi, che la bagnano ad ovest e ad est e che in diverse epoche furono visitati dalle flotte; ma essa si trova fuori della via delle nazioni, ed i conquistatori non hanno mai avuto alcun interesse a deviare dalla loro strada per ingolfarsi nel periglioso deserto, sulle traccie di ladroni inarrivabili.
La zona del litorale siriaco, con le terre limitrofe che si stendono ad oriente fino al deserto, ha avuto una grande influenza sulla storia dell'umanità. La Siria, la Palestina, sono attraversate dalla strada naturale, che collega il Nilo egiziano ai Due Fiumi della Caldea. Può darsi che in un'epoca anteriore a quella che raccontano i nostri annali, quando il cielo era meno avaro di pioggie e il suolo meno arido, siano esistite dirette e facili comunicazioni fra il litorale del golfo Persico e il delta del Nilo; ma, dalle origini storiche, lo spazio compreso fra il corso dell'Eufrate inferiore o le montagne transgiordaniche è un deserto, che s'arrotonda verso il nord in un vasto semicerchio; esso non è attraversato che da acque temporanee, come l'Hauran, che discende dalle montagne dello stesso nome: in nessuna parte è abitato da coltivatori; i nomadi lo percorrono in tutti i sensi, sorvegliando le rare strade delle carovane.
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