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      Gli avanzi, che permettono di riconoscere l'architettura della città e dei monumenti pubblici, sono assai rari, il che del resto deve essere attribuito in parte alla natura geologica delle rocce; il calcare della costa siriaca, dalla superficie rugosa, dalla tessitura ineguale, non si lascia punto tagliare come i marmi della Grecia: le abitazioni dei primi Cananei furono caverne, delle quali gli architetti imitarono la forma, quando seppero erigere templi monolitici [932]. Ma, dopo essersi avventurati nei mari, i Fenici inventarono costruzioni idrauliche, per le quali la natura non offriva loro altri modelli che i moli di rupi e di scogli; sulla loro costa quasi rettilinea, mancante di golfi e di porti, battuta da onde paurose, essi scavarono o racchiusero fra dighe i loro porti artificiali, di cui non restano più traccie attualmente: le invasioni di sabbia e forse anche i cambiamenti di livello hanno modificato la forma dell'antico litorale. Le città, che costruirono i Fenici sulla costa, Arado, Byblo, Beryto, Sidone, Tiro, si succedono press'a poco ad eguale distanza le une dalle altre, - ad una giornata di viaggio; - tutte sono collocate in una maniera uniforme sulle protuberanze avanzate della costa, di guisa che i battelli possono, secondo la direzione del vento, cercare a destra od a sinistra la baia, che offra loro il miglior riparo; gl'isolotti, gli scogli furono utilizzati per la costruzione di frangenti, ed i fiumi furono deviati in canali d'irrigazione nelle campagne dei dintorni.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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