Si sa qual nome si è fatto questa città nella storia delle religioni: verso una collina prossima alla città, verso il monte Golgota, si rivolgono i cristiani per vedervi il loro Dio crocifisso. Il paese abitato un tempo dalle dodici tribù d'Israello è la loro "Terra Santa"; Nazareth e Bethlemme, il lago di Tiberiade ed il monte Tabor, il pozzo di Sichem ed il monte degli Olivi, sono ai loro occhi i luoghi sacri per eccellenza; essi vi ricercano le origini del loro culto, e nell'avvenire vedono sorgervi quella "nuova Gerusalemme", nella quale non ci saranno più sofferenze. Tuttavia la fede cristiana, che disputa al buddismo il primo posto pel numero dei seguaci, non fece mai numerosi proseliti nel paese dove pure ebbe la sua origine. Fino alla distruzione di Gerusalemme, gli abitanti della Giudea convertiti al nuovo culto restarono rari. Ma già l'ellenizzazione del paese era cominciata: gli dêi della Grecia e di Roma ebbero i loro altari in tutti i templi; il politeismo trionfò nel paese, dove il dogma dell'"Un solo Dio" aveva regnato per gran tempo. Il cristianesimo s'introdusse vittoriosamente in Siria ed in Palestina soltanto nel breve periodo compreso fra la conquista del potere politico per parte dei cristiani e la improvvisa irruzione degli Arabi, recanti una religione nuova [935]. Ma anche quando tutti i luoghi della Giudea erano invasi dai monaci, l'antico paganesimo, diversamente frammisto, modificato dalle idee e dai culti della Grecia, d'Alessandria, della Caldea e dell'Iran, si manifestava con innumerevoli eresie, le cui tradizioni si ritrovano attualmente nelle regioni montuose dell'Asia Anteriore.
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