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      Infine la più alta cima dell'Anti-Libano, lo Sceikh-el-Giebel o "Re della Montagna" si trova precisamente dirimpetto al masso più elevato del Libano [945]. Inferiore alla catena principale di tre o quattrocento metri in media, l'Anti-Libano si distingue però per forme più pittoresche, cime più fieramente erte, burroni più orridi, tinte più vive, contrasti più sorprendenti. A sud i pendii sono meno diboscati: la desolante nudità delle rocce o la triste vegetazione dei cardi e dei ginepri striscianti cede il posto a boschi un po' radi, che qua e là assumono l'aspetto di foreste. La vegetazione delle due catene parallele presenta così un notevole contrasto. Mentre i pini, gli abeti, i cedri sono le essenze caratteristiche del Libano, il pioppo è l'albero per eccellenza dell'Anti-Libano. Nelle valli del Tauro, in tutte quelle della Siria settentrionale, noci e platani superbi ombreggiano le borgate: nell'Anti-Libano i pioppi formano una cortina intorno alle case e le indicano di lontano [946]. Tagliato bruscamente dalla parte della Bekaa, come è del pari il Libano, l'Anti-Libano inclina verso oriente il suo lungo pendio opposto, o meglio i suoi scaglioni paralleli, che s'abbassano gradatamente verso il deserto. A sud s'apre la profonda breccia, cui percorre il fiume Barada, nato fra due alte terrazze della catena. La così detta strada francese attraversa, a 1,300 metri d'altezza, lo stretto altipiano, che forma lo spartiacque fra il versante della Celesiria e le pianure di Damasco.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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