In media, la sua cresta è due volte più lontana dalle spiagge del Mediterraneo che dalle rive del Giordano: così da questa parte le elevazioni della Giudea s'adergono a montagne, mentre sul versante opposto appaiono soltanto come colline; del resto, sono in realtà più alte nei loro fianchi orientali, giacchè da questa parte s'apre la depressione del Giordano. Ad est della via storica del litorale, che hanno seguito quasi tutti i conquistatori, le montagne della Giudea costituivano un gruppo isolato, di difficile attacco: così si spiega il costante antagonismo fra la regione bassa della Palestina, abitata da popolazioni più civili, e l'alto paese, dove vivevano i rudi montanari di Giuda. In questa regione superiore, tagliata lateralmente da valli profonde, che si suddividono in burroni pietrosi, lo spartiacque medesimo offre, da nord a sud, la strada più accessibile: nelle vicinanze delle più alte vette serpeggia la strada storica, seguita in ogni tempo da mercanti, guerrieri o pellegrini, ed ivi sono costruite le città più notevoli. L'altezza media delle cime della cresta centrale varia da 600 a 800 metri. L'Ebal ed il Garizim, i due monti famosi che dominano la pianura di Sichem, passano i 900 metri. La montagna più alta della Giudea, il Tell-Asur, a nord di Gerusalemme, raggiunge i 1,011 metri e domina un gruppo centrale, le cui propaggini irradiano in tutti i sensi. A sud di Gerusalemme, alcune vette s'avvicinano ancora a 1,000 metri, ma a poco a poco le colline digradano nella direzione della penisola del Sinai e vanno a perdersi nell'altipiano frastagliato di Badiet-et-Tih, sparso di sassi e di dune.
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