Il Giebel-Musa o la "montagna di Mosè", che i monaci del convento vicino considerano come la vetta, da cui fu promulgata la Legge degli Ebrei, tocca soltanto i 2,243 metri; questo picco è la punta gemella di Ras Safsafeh o "monte del Salice", che s'aderge più a nord, dominano una stretta valle, tributaria dell'Uadi-ed-Deir, sul margine della quale si aggruppano le costruzioni del monastero di Santa Caterina (1,530 metri), circondata da un'alta muraglia; una volta non si poteva penetrare nella cinta, se non facendosi issare in una cesta, che dondolava nell'aria. La comunità, protetta da un preteso firmano di Maometto, non ha potuto mantenersi per secoli sotto la dominazione maomettana se non a patto di erigere una moschea accanto alla chiesa;[972] essa è ricchissima: i suoi palmeti sono disseminati nelle diverse oasi della Penisola e fin nelle isole di Candia e di Cipro ha proprietà ragguardevoli. I religiosi possedevano alcuni manoscritti preziosi, che ora si trovano a Pietroburgo;[973] secondo i Beduini indigeni, essi sono i padroni della pioggia mercè il libro della Thora; le lettere sante aprono o chiudono le porte dell'acqua nel firmamento [974]. Luogo sacro per cristiani e maomettani, la montagna di Mosè è il centro di tutto un ciclo di leggende, relative non solo al legislatore degli Ebrei ed alle peregrinazioni delle dodici Tribù nel deserto, ma anche a tutti i patriarchi, i santi ed i profeti.
Le pieghe parallele delle montagne della Siria formanti verso la metà del loro percorso due baluardi simmetrici, il Libano e l'Anti-Libano, hanno dato una forma corrispondente ai fiumi dei solchi interposti.
| |
Giebel-Musa Mosè Legge Ebrei Ras Safsafeh Salice Uadi-ed-Deir Santa Caterina Maometto Penisola Candia Cipro Pietroburgo Beduini Thora Mosè Ebrei Tribù Siria Libano Anti-Libano
|