A monte di Homs, esso forma un vasto lago, che si stende in media su più di 50 chilometri quadrati, grazie a una diga romana,[976] che rialza il livello di oltre 3 metri; più abbasso, al disotto di Hamah, s'espande pure in paludi rivierasche, avanzo d'un altro lago formato da una barra costruita presso Apamea, oggi Kalat-em-Medik; infine, rasenta i contrafforti del Casio e bagna le mura d'Antiochia; ma, prima di gettarsi nel Mediterraneo, discende in cateratte su scogli, avanzi d'una diga di rupi, che fece una volta rifluire le acque a monte e le tratteneva in un gran lago. Al posto dell'antico mare interno si stende una vasta pianura inondata, di circa 40 metri d'altezza, la cui cavità centrale è indicata col nome d'Ak Deniz o "Mar Bianco". Questo bacino paludoso, orlato di canneti, dove si celano a miriadi le anitre, le alzavole ed altri uccelli acquatici, si stende a nord-est d'Antiochia, alla base meridionale dell'Amano. Esso riceve alcuni ruscelli, dei quali i più importanti sono il Nahr-Afrin ed una lenta corrente chiamata Kara su "Acqua Nera", come tanti altri emissarî di bacini paludosi. L'Amk, cioè la pianura del lago d'Antiochia, sarà certamente fra breve una immensa palude, lo sbocco del lago essendo stato ostruito o rialzato di 4 metri da due barre costruite per la pesca delle anguille [977]. La foce dell'Oronte è stata in tutti i tempi considerata come il confine settentrionale della Siria: la profonda depressione è un limite geografico e insieme una frontiera di razze: nè Kurdi, nè Turcomanni la valicano; essa forma press'a poco la zona di separazione fra le due lingue, araba e turca.
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