Sul versante occidentale del Libano, i fiumi sono regolati in parte dalle acque sotterranee, che serpeggiano sotto gli strati calcari della montagna. Così il Nahr-el-Kebir o "Gran Fiume" riceve un affluente, il Nahr-el-Arus, nel quale si getta un ruscello intermittente, il Nahr-Sebti, o "Fiume del Settimo Giorno", il "Fiume Sabbatico" di Giuseppe. Secondo la tradizione, che non è conforme alla realtà, la sorgente sarebbe asciutta per sei giorni e sgorgherebbe il settimo, il venerdì secondo i musulmani, il sabato secondo gli Ebrei. In realtà, le intermittenze sono meno regolari e variano a misura dell'umidità o della siccità dell'anno; di solito, ad ogni terzo giorno torna a scaturire il flutto del Nahr-Sebti [980]. A sud, il Nahr-Kadiscia o "Fiume Santo" riceve le acque delle più alte cime del Libano, il Timarun ed il Makhmal: è il "Fiume del Paradiso", ed uno dei villaggi del suo bacino porta il nome d'Eden.
[Immagine 128.png - N. 128. -- LAGO YAMUNEH E NAHR-IBRAHIM].
Un altro fiume abbondante, il Nahr-Ibrahim, è, in una gran parte del suo corso, un fiume sotterraneo. Nasce sul versante orientale del Libano e scorre nelle fessure sotto la montagna per ricomparire come sorgente sul versante mediterraneo: fenomeno analogo a quello della Garonna occidentale, cui formano le nevi della Maladetta e che s'inabissa nel "Buco del Toro", per scaturire a grosse ondate alcuni chilometri a nord e 600 metri più sotto, al "Goueil de Djouéou". Ma il torrente superiore di Nahr-Ibrahim non è un corso d'acqua costante.
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