A sud, un altro lago, il Legmia, privo del pari di emissario visibile, ha pure probabilmente effluenti nascosti, la cui acqua ricompare in sorgenti sul versante occidentale del Libano. Le acque sotterranee sono popolate d'un piccolissimo pesce, il phoxinellus Libani, che rifluisce dall'imbuto di Yamuneh colla massa liquida straripata [982].
L'altezza media del lago di Yamuneh è valutata a 1,375 metri, e le acque che ricompaiono ad ovest, dall'altra parte del Giebel-Mneitri, sgorgano a più di 150 metri sotto l'imbuto. Una delle sorgenti, quella di Akura, scaturisce dal fondo d'un vasto circo, aperto direttamente ad ovest del lago di Yamuneh; la più abbondante, nota sotto il nome speciale di Mahrah o "Caverna", nasce molto più a sud, nell'alta valle d'Afka, alla base occidentale della cresta che domina il lago Legmia. La Valchiusa del Libano è uno dei siti più grandiosi della Siria. Intorno alla fontana si sviluppa un vasto anfiteatro di rupi di sei o settecento metri d'altezza; le pareti cretacee, quasi verticali, offrono una magra vegetazione d'arbusti, che escono a gruppi dalle fessure, ma di tratto in tratto la roccia è tagliata a gradini, sui quali crescono pini e ginepri: la muraglia bianca è cinta fino al sommo da semicerchi di verzura. Alla base della parete orientale s'apre la caverna, press'a poco quadrangolare, larga ed alta circa 60 metri, da cui sfugge l'acqua cristallina, discendendo a cascate numerose. Sotto un antico ponte, il torrente precipita nuovamente per tre cascate, così regolari che si è potuto credere, a torto, che gli strati rocciosi fossero stati opera dell'uomo [983]. Grandi alberi si chinano sull'acqua pura, dove si riflettè la faccia d'Adone quando Venere s'innamorò del giovane cacciatore.
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