Il fiume, che sfugge dalla caverna di Afka per entrare nel Mediterraneo a 6 chilometri a sud di Giebail, l'antica Byblos, era l'Adone dei Fenici e dei Greci; i maomettani e gli Ebrei, respingendo la tradizione pagana, hanno dato al fiume sacro il nome del loro patriarca Abramo, e così l'Adone è diventato il Nahr-Ibrahim; il tempio di Venere, che sorgeva su di un promontorio sopra la sorgente, è stato demolito, ma i contadini dei dintorni vanno ancora, negli anniversari delle feste antiche, ad attaccare dei cenci agli arboscelli che crescono fra le pietre. Ogni anno, dopo la stagione delle piogge, le acque del Nahr-Ibrahim, cariche di limo, prendono una tinta rossastra ed il mare si colora per lungo tratto: questa argilla era colorata dal sangue d'Adone, messo a morte dal dente del cinghiale. Il Nahr-el-Kelb o "fiume del Cane", chiamato Lycus o "fiume del Lupo" dagli antichi, scola nel mare a nord di Beirut ed alimenta questa grande città colle sue acque; molto notevole, come l'Adone, per le grotte, le arcate, i baratri del suo bacino, esso sfugge da una caverna profonda, dove s'odono mugghiare le acque: donde forse il suo nome. Gli ingegneri inglesi, che ne hanno imprigionato l'onda per condurla a Beirut, sono penetrati sino a 1,200 metri di distanza nella galleria sotterranea, piena del fracasso delle cascate.
Il Leonte, un gran fiume in confronto all'Adone, nasce a nord di Baalbek, ad alcune centinaia di metri dalle prime acque torrenziali che scendono verso l'Oronte; ma, come per tutti gli altri corsi d'acqua siriaci, si cerca l'origine del fiume non nei torrenti superiori, spesso senz'acqua, ma nella principale sorgente perenne del bacino superiore.
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