I torrenti superiori, a volte fluitanti una massa d'acqua ragguardevole, ma spesso in secco, che nascono nelle valli settentrionali dell'Uadi-et-Teim, terrazza avanzata dall'Hermon, non sono il Giordano: il fiume comincia soltanto presso Hasbeya, con una poderosa fontana, trattenuta dalla diga d'uno stagno. Il ruscello, che ne sfugge, il Nahr-el-Hasbani, discende a sud, scavandosi una gola stretta e profonda attraverso colate di lava: è il Giordano occidentale. Una montagnola posta 25 chilometri più a sud, dove i basalti sono a contatto coi calcari, il Tell-el-Kadi, dà origine ad una delle più grandi fontane del mondo,[990] che dapprima si espande in una caverna, poi discende in rapide attraverso i blocchi ammonticchiati dell'entrata: una fontana meno abbondante nasce in una cavità superiore e fa girare le ruote di parecchi molini; queste due sorgenti sono quelle del Giordano centrale o Nahr-el-Leddan e nello stesso tempo le prime acque correnti della Palestina propriamente detta, perchè il Tell-el-Kadi sembra sia l'altura, su cui sorgeva una volta la città di Dan, limite settentrionale della "Terra Promessa"; il nome di Leddan dato al Giordano centrale è senza dubbio la trasposizione di Ed-Dan o fiume "di Dan". Infine, un terzo Giordano, il più famoso, ma non il più abbondante, nasce ad est, nella gola di Banias, a piè di un'erta balza di rupi, alta circa 40 metri. La caverna, da cui si slanciava la corrente, è parzialmente crollata e gli avanzi della rovina dividono l'acqua in mille getti spumeggianti, che si riuniscono in torrenti fra rive orlate di leandri e sparse di avanzi antichi; una cappella di San Giorgio ha surrogato presso la caverna del Giordano un tempio d'Augusto, che era stato a sua volta preceduto da un altro santuario.