Il numero delle anime essendo stato fissato dall'eternità, esse passano indefinitamente di corpo in corpo, ripigliando la lotta ad ogni nuova esistenza: "L'anima è come un liquido, che passa di vaso in vaso"; il suo destino è scritto anticipatamente, ed il contratto degli eletti con Dio è depositato in una delle piramidi d'Egitto; nell'ultimo giorno, Hakim affiderà la sua spada ad Hamza, purchè faccia trionfare la vera religione e distribuisca le pene e le ricompense. Una gran parte della dottrina è esoterica, velata per gli ignoranti da formole, segni e numeri, di cui gli iniziati od okkal possiedono soli la chiave. Pena di morte è pronunziata contro colui, che rivelasse le cerimonie misteriose celebrate sugli "alti luoghi" davanti un vitello sacro.
I primi precetti morali inculcati ai Drusi sono la veracità e la solidarietà: essi si debbono naturalmente fra loro una parola sincera ed atti di buon volere. Verso gli stranieri non hanno lo stesso obbligo, e possono persino ucciderli senza delitto, se la loro morte è necessaria alla causa nazionale; tuttavia si distinguono in generale da tutti i loro vicini per una maggior rettitudine, maggior dignità nei modi, una cordialità più durevole, un linguaggio meno affettato. Sono generalmente molto sobri, vestiti con gusto, ma senza ostentazione, discreti nel loro linguaggio, e si danno rispettosamente fra loro il titolo di sceikh: tengono come un dovere d'essere i migliori, poichè sono gli eletti. In nessun luogo presso gli Orientali le donne sono più rispettate; i loro diritti nel matrimonio e come proprietarie le fanno eguali agli uomini; per l'istruzione esse in generale sono superiori, giacchè quasi tutte conoscono almeno la lettura e la scrittura e fanno parte della classe dei "sapienti" od iniziati.
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